Hammam

Lilia Zaouali

 

Sabato 18 agosto | ore 21,30 | euro 3,00 9
Chiostro di San Domenico 

L’uso rituale dell’acqua in luoghi speciali ha origini antiche, minoiche, greche, romane: una lunga tradizione sulla quale, a Bisanzio, si innesta l’hammam. In ogni centro islamico, vicino alla moschea, c’era sempre l’hammam, uno dei pochi luoghi dell’Islam in cui si potevano raffigurare coppie di amanti, animali, giardini, fiori e belle immagini con colori allegri e vivaci, per ristorare il corpo e l’anima. Anche le donne, velate, di ogni ceto, vi si recavano quotidianamente, lì finalmente libere.
Gli Europei lo scoprono in Turchia attorno al ‘500, e ne faranno un potente immaginario di esotismo culturale. Poi, come in un girotondo, mentre il vero e proprio hammam con la modernità iniziava a declinare, l’Europa riscopriva le terme.

Oggi, questo luogo così antico torna di gran moda:  rappresenta ancora qualcosa di speciale?

E’ ancora un luogo vissuto o è già un luogo della memoria?

Copyright Christine Ljubanovic

Lilia Zaouali ha insegnato Antropologia del Mondo Islamico all’Università Paris-VII e alla Sarah Lawrence American Academy e tenuto vari seminari sulle istituzioni islamiche presso altre università. Studiosa di storia dell’alimentazione, ha collaborato con Slow Food e ha pubblicato numerosi articoli di storia e di scienze politiche in Italia e all’estero. Più in generale, i suoi interessi abbracciano la storia del mondo arabo-islamico e delle sue relazioni con le civiltà del Mediterraneo. Ha scritto novelle, quali La pupa di zucchero e My Father’s lunch. Tra i suoi saggi: Medieval Cuisine of the Islamic World: A Concise History with 174 Recipes, (con Charles Perry) e, tradotto in molte lingue, L’islam a tavola dal medioevo a oggi.

Hammam a Tunisi